Garrufo originariamente Castrum Rufi, si sviluppò come villaggio romano nel periodo che va dal 268 a.C. al 476 a.C.

La sua floridezza era dovuta principalmente alla presenza della comodissima Salaria o Metella che partendo da Roma arrivava a Vallorina attraversando Cittareale, Bosco Martese, la Montagna di Campli e dei Fiori, Ripa di Civitella, Faraone ed infine Garrufo.

Il villaggio fu utilizzato come accampamento dall'esercito romano quando si spostava per le battaglie di conquista e ospitò il nobile romano Lucio Tario Rufo da cui ha avuto origine il toponimo.

STATUA ACEFALA

Rinvenuta nei pressi di Santa Maria a Vico nel secolo scorso. È Acefala ed è alta 1 m. e 30 cm. Il braccio destro è andato perduto e il sinistro è privo della mano. Conservata all'interno della Villa di Berardo Cerulli di Garrufo, fu riportata da Corinto da Lucio Mummio nel 146 a.C. e donata alla città di Palma che sorgeva tra le colline di Sant'Omero e Tortoreto.

ACQUEDOTTO ROMANO

Rinvenuto nel 1977 a Garrufo nella casa di Ennio Di Battista (attualmente otturato dal cemento). La prete bassa dell'acquedotto è composta di conglomerato, la parte superiore di argilla sabbiosa. È formato da cunicoli alti m. 1,30 e larghi 0,50: uno protende verso est e l'altro verso sud. Oggi Garrufo è un piccolo centro in via di espansione la cui posizione geografica ha favorito un notevole sviluppo commerciale. Conta circa 1500 abitanti ed offre una notevole gamma di servizi.