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Molti in questi giorni si stanno chiedendo come mai ci sono Comuni che non sono passati alla Tares, decidendo di continuare ad applicare la Tarsu edevitare di gravare ulteriormente sulle tasche dei propri cittadini, già oppressi da una pesante crisi.


Innanzitutto bisogna precisare che chi ha deciso di non passare alla Tares, ha dovuto comunque aumentare le tariffe in virtù sia del maggior gettito richiesto dallo Stato per i servizi indivisibili, pari a € 0,30 al mq, sia per garantire le entrate necessarie per l’intero servizio (compreso spazzamento strade, software gestionali, costo del personale comunale dedicato, costo per eventuali contenziosi e per mancate riscossioni). Costi che prima non bisognava considerare, ma che ora fanno lievitare l’onere della tassa. Per il Comune di Sant’Omero questi maggiori costi ammontano a quasi 90 mila euro.


E’ vero che con la vecchia Tarsu i Comuni potevano scegliere di non finanziare il 100% del costo del servizio, ma è pur vero che la copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo dev’essere assicurata attraverso il ricorso alla fiscalità generale del Comune stesso. Quindi, sempre dalle tasche dei cittadini devono venire quei soldi: Imu, Bucalossi, ecc…


Per cui appare ridicolo e demagogico sostenere che non applicare la Tares significa far pagare meno ai cittadini, perché chi applica la vecchia Tarsu non può esimersi dagli aggravi citati.


Sebbene l’Amministrazione Comunale di Sant’Omero abbia cercato di applicare il meccanismo col massimo equilibrio possibile per evitare gravi disparità tra i contribuenti, alcune categorie si ritroveranno a pagare di più proprio in virtù del nuovo sistema di calcolo fortemente legato alla produttività dei rifiuti: chi più rifiuti produce, più paga.


Considerato che l’Amministrazione intende venire incontro alle richieste di dilazione dei cittadini sempre più oppressi da tasse e tributi imposti dallo Stato si è deciso con delibera di Giunta n. 196 del 12/12/2013 di concedere la possibilità di dilazionare il tributo in massimo quattro rate con scadenza 31 dicembre 2013, 31 gennaio 2014, 28 febbraio 2014 e 31 marzo 2014 ad esclusione della maggiorazione statale per servizi indivisibili dello 0,30 al mq la quale va versata inderogabilmente entro il 31 dicembre 2013.


Dai grafici allegati, tra coloro che adottano il sistema di raccolta “porta a porta” in Val Vibrata, spicca Sant’Omero tra i Comuni con la Tares più bassa. Sant’Omero, dunque, dopo aver incassato per il sedicesimo anno il premio di Comune Riciclone 2013 con una raccolta differenziata superiore al 65%, si gode i frutti dell’ottimo lavoro di programmazione da parte degli uffici preposti.

 

I dati contenuti nei grafici sono stati prelevati dai siti istituzionali dei Comuni oggetto di analisi in data 20 dicembre 2013.